RINVIO al 15-9 della Visita al porto di Punta Ala del viceministro ai a trasporti e alle infrastrutture Alessandro Morelli

Per impegni di governo sopraggiunti alle ore 18 di mercoledì 8 settembre e legati ai lavori parlamentari il ministro è costretto a rinviare la visita a mercoledì prossimo 15 settembre.

Ripubblichiamo volentieri la nota ricevuta poco fa dalla Segreteria del Ministero per un’importante visita che l’Associazione ha contribuito a promuovere:

Mercoledì 15-9 alle ore 10 sarà in visita al porto di Punta Ala il viceministro ai trasporti ed alle infrastrutture Alessandro Morelli. Incontrerà i vertici della Marina di Punta Ala e gli operatori locali per ragionare delle problematiche del porto e gli verranno illustrare le principali criticità da risolvere. L’onorevole Morelli sarà accompagnato dal candidato sindaco di Castiglione della Pescaia Alfredo Cesario e dal consigliere comunale di Grosseto Pasquale Virciglio che ha reso possibile l’incontro e la visita dell’esponente del Governo Draghi.

3 pensieri su “RINVIO al 15-9 della Visita al porto di Punta Ala del viceministro ai a trasporti e alle infrastrutture Alessandro Morelli

  1. Grazie mille, bravo Francesco.
    Il momento elettorale è una fase dell’attenzione politica che chiediamo su Punta Ala.
    Se ho capito bene c’è un problema giuridico in esame presso TAR Toscana, spero che arrivino notizie anche su questo: chi ha ricorso, quali sono le richieste, quali le conseguenze prevedibili.

  2. Pochi giorni fa ricordavo con un caro amico Giorgio Romoli.

    Lo conoscete e ricorderete spero tutti .. e ricorderete quando appese cartelli in Punta Ala annunciando la sua morte per la costruzione del porto.

    Allora, nel ventennio delle grandi costruzioni ed opere senza pensare al dopo, non fu ascoltato.
    Allora si pensava al “progresso”, si sentiva di poter fare tutto, conquistare tutto.

    Oggi non funziona più questo modello: è insostenibile ed obsoleto perchè ci si è resi conto che l’interazione con l’ambiente deve essere responsabile e di salvaguardia.

    Anche mass media, industria e politica si sono appropriati dell’etichetta “green” e Giorgio Romoli oggi continua a parlare con una visibilità maggiore ( Leonardo di Caprio e Greta Thunberg per citare i più conosciuti)
    perchè non usciamo dai luoghi comuni?  
    Perchè non guardare  alla questione ampliamento  porto da un altro punto di vista e con uno sguardo su un orizzonte più ampio?

    ascoltate con attenzione profonda, non rispondete di getto con il solito disco rotto!
    protezione e conservazione durevole della natura e della biodiversità , significa portar  beneficio anche alle generazioni presenti e future.

    Al di là del fatto  che le priorità di Punta Ala sono ordinarie:
    mancano infatti manutenzione, adeguamento delle infrastrutture basiche (rete idrica e fognaria per esempio), cura  ed attenzione al patrimonio naturalistico, efficientamento delle telecomunicazioni e già ciò di per sé, a mio avviso,  rende  inutile e superfluo  delegare all’ampliamento del porto  la valorizzazione della frazione di punta ala .. sarebbe come rifare il trucco e qualche filler ad una centenaria per spacciarla diciottenne e buttarla a gareggiare a miss universo.

    Ma al di là di ciò, quel che mi sorprende è che alla fine del 2021 si stia ancora a programmare, ragionare, richiedere progetti e finanziamenti per qualcosa ad alto impatto negativo ambientale .. quando è sotto gli occhi di tutti l’emergenza climatica ed ambientale in corso.

    Ed è parimenti noto che non sia più possibile agire e pensare come piccole “particelle”: ogni cosa piccola o grande che sia fatta, porta direttamente effetti altrove, percepiti e percepibili  da tutto l’ecosistema di cui facciamo parte.

    L’alterazione dell’ambiente da parte dell’uomo ha portato e porta alla distruzione di molti habitat naturali a causa sia delle diverse forme di inquinamento, sia di altri tipi di perturbazioni, quali appunto  quelle date dalla cantieristica e dalle attività correlate prima e, poi,  dalle attività post ampliamento.

    Sarebbe stato bello, contaminante positivamente ed aggregante, se si fosse pensato ad organizzare un dibattito aperto senza preconcetti e convinzioni anche con chi la pensa diversamente, con i giovani e le associazioni attive per la tutela ambientale e marina, anzichè  agire in pochi e con  le istituzioni  per  un’opera così impattante oltre l’area di intervento della concessione al Marina .. perchè questo progetto riguarda tutti noi: il nostro ambiente.

    Non mi si risponda che il porto serve per l’indotto di un turismo di elite ed altospendente e per il rilancio di Punta Ala: questo è l’approccio di chi vive ancora su modelli vecchi e di cui oggi viviamo ancora gli effetti devastanti:
    siccità, incendi, disastri naturali, smottamenti, frane, estinzioni di specie animali e vegetali, deforestazione etc .. non è che perchè non ci sono a Punta Ala o ci sono in misura meno rilevante allora non ci riguardano (!).

    Se pensate al danno ambientale in senso lato e come ricadente direttamente su di voi, comprenderete quindi anche gli impatti di tipo sanitario diretti ed indiretti proprio su tutti noi primi fruitori del mare e del territorio:

    •i movimenti dei mezzi marini, compresi i mezzi portuali ( rimorchiatori, ecc.);

    •i movimenti dei mezzi terrestri, per la movimentazione e il trasporto delle strutture per l’edificazione e poi per la manutenzione, le forniture e la vita del “porto ampliato”  (quindi non solo camion ma anche macchinari per il carico e scarico anche delle merci .. e qui capisco perchè tutti insistono in coro sull’ampliamento della SP61 – che potrebbe essere messa in sicurezza in altro modo- );

    •produzione di rifiuti, che va intesa in senso generale, comprendendo i rifiuti in senso stretto (ad esempio lo scarico a terra degli assimilabili agli urbani prodotti dalle imbarcazioni), ed anche gli scarichi di sostanze inquinanti per es. a mare (lavaggio delle cisterne o dello scarico delle acque di sentina);

    •l’alterazione dei fondali e dell’habitat marino;

    •le altre attività legate al porto, di cantieristica navale (costruzione e manutenzione), di approvigionamento e di logistica

    Avrei poi la curiosità di sapere i dati e le stime di proiezione su:
    1.  quante grandi imbarcazioni approderebbero, per quanto tempo ed in che periodo?
    2. quante  imbarcazioni userebbero i nuovi servizi correlati, per quanto tempo ed in che periodo?
    3. quale sarebbe l’impatto migliorativo sull’intera frazione in termini di valore commerciale dei beni immobili (paesaggio antropizzato) ed in termini di valore naturalistico?
    4. è stata pensata e programmata la gestione ambientale sia della cantieristica che del porto?
    5. se si quali sono le sue linee guida?

    E’ poi un fatto che l’attuale porto non impedisce alle grandi imbarcazioni di arrivare comunque a punta ala, entrare col loro tender e fruire degli attuali servizi portuali e apportare beneficio economico e di visibilità alla nostra frazione (tutti noi abbiamo quest’estate fotografato e commentato l’imbarcazione Symphony ed altre).

    Vi chiedo se avete pensato seriamente all’effetto patologico a carico dell’ambiente;

    se avete guardato un pezzetto di realtà da dietro una piccola fessura o se avete chiaro il quadro più ampio, globale e gli effetti di medio lungo periodo;

    se siate ancora convinti che quel che si fa riguarda solo dove lo si fa e chi lo fa;
     
    se pensate che l’essere umano possa andare avanti fregandosene dell’ambiente in cui vive .. “perchè tanto poi il delfino e la stella marina li vado a vedere all’acquario di genova o li guardo in un documentario e a me basta fare il bagno e attraccare il mio mega yacht.”

    Vi chiedo ancora se avete notato quando fate il bagno quella patina traslucida che sta sulla superficie dell’acqua: quelli sono i residui chimici dei carburanti .. moltiplicateli per la grandezza di queste imbarcazioni che vorreste ospitare e immaginate di rifare il bagno voi, i vostri figli, i vostri nipoti fino alla fine del mondo 😉
     
    Vi chiedo anche se pensate che il profitto sia il solo motore di tutto.

    o se invece c’è qualcuno tra voi che è sveglio ed attento e guarda oltre il suo minuscolo orticello e pensa ai nipoti ed ai figli dei loro nipoti e contemporaneamente al mare ai suoi abitanti naturali (pesci, alghe altri organismi), all’aria che respira oggi, al mare in cui nuota oggi e a quello in cui nuoterà domani.
    Avrete forse più afflusso di turismo altospendente ma questo non è Valore, questo è soddisfare gli appetiti e le esigenze di cassa, a scapito  della qualità delle acque e ciò si ricollega, guarda caso, al principale settore economico dell’area che tanto viene sbandierato ed  invocato, ovvero il turismo, che dipende direttamente dal mantenimento dell’integrità  e della bellezza naturale dell’ambiente, anche del nostro.

    Se del caso, vorrei risposte ragionate e senza preconcetti su queste tematiche, facendo lo sforzo di immaginare che casa vostra sia l’ecosistema marino “naturale” fuori dal porto.Immaginate che il vicino di casa vostra  arrivi e piazzi sulla sua area di pertinenza un’infrastruttura tale che impatta direttamente sulla qualità dicibo, aria e che questa edificazione vi tolga la vista, contamini la terra in cui curate i vostri fiori, abbatta li alberi che vi danno sollievo con la loro ombra.
    Fatto questo piccolo esercizio di immedesimazione, oraImmaginatevi pesce
    Immaginatevi uccello marino
    Immaginatevi mollusco
    Immaginatevi onda e corrente .. insomma immaginatevi mare che lambisce la costa si interconnette agli oceani.
    Al di là di tutto questo , vorrei che questa associazione adeguasse ed aggiornasse i suoi interessi, ambiti di intervento e simpatie, ricomprendendo la cura ed il rispetto dell’ambiente, anche marino.
    Lo scopo statutario è la valorizzazione di Punta Ala.
    valore [va-ló-re] nome masch. (plur. valori) [etimologia: dal latino tardo valore(m) a sua volta proveniente da valere “essere forte, sano”.
    Punta Ala non sarà sana se continua ad essere edificata e violentata.

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