Consultazione del 10-10-2020

Come da comunicazioni precedenti, la votazione online e’ stata aperta ai soci dalle ore 18 di venerdì 9 alle ore 13 di sabato 10 ottobre 2020.

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7 pensieri su “Consultazione del 10-10-2020

  1. Servono più soci, lo dicono i numeri, lo dice Francesco e mi pare che questo sia lo scopo delle modifiche proposte, trovo le altre modifiche meno rilevanti.
    Come ci si propone di trovare nuovi soci? Aprendo a Pian d’Alma, a più soci familiari, ai soci degli enti presenti sul territorio.
    Piandalmini: sono i benvenuti, per ragioni culturali (sociologiche potrebbe essere eccessivo però Punta Ala è Maremma, cioè rispetto del territorio) più ancora che per far numero; fra l’altro, da sempre il seggio elettorale ufficiale è unico fra piandalmini e puntalini. Sono favorevole ma … quanti arriveranno?
    Familiari: immobili identici avranno peso diverso in conseguenza della numerosità delle famiglie.
    Nel tempo potrebbero emergere in famiglia avversità profonde, se accadrà ci terremo i soci litiganti.
    I familiari aumenteranno la quota oppure rimarrà lo stesso importo distribuito fra più persone?
    Sono contrario, voterò per mantenere la previsione attuale.
    Alcune situazioni particolari meritano attenzione, propongo la soluzione di esprimere il diritto di voto in millesimi: ogni socio avrebbe 1000/1000 di diritti di voto con facoltà di distribuirli all’interno della famiglia.
    Soci di altri enti: tutti avrebbero interessi armonizzati con quelli generali?
    Alcuni enti – l’esempio più evidente è MPA, Marina con 1000 posti barca – potrebbero facilmente diventare padroni dell’assemblea.
    Anche in questa ipotesi potrebbe essere utile separare i diritti di voto dalla qualità di socio.
    Chiedo di votare l’argomento per punti separati.

    Per chiarezza, per fare servono soldi: vanno cercati senza aumentare la quota – finora la maggior parte dei soci ha versato assai più del minimo, ma non tutti sono ricchi -. I soldi vanno cercati proponendo progetti mirati – mi riferisco all’art 7c dello statuto: risorse provenienti da contributi liberi, parole semplici per non spaventare con crowdfunding -.
    Resta il partenariato, art 2 statuto, sul punto ricordo la domanda: quanto versa Punta Ala al Comune? Il Sindaco Farnetani ha promesso risposta, invito Francesco ad insistere ufficialmente per ottenerla, ricordando che a breve vi saranno elezioni per il nuovo Sindaco.
    Servono più soci, servono più soldi oppure … serve più impegno, più coesione?
    Nessun dubbio: servono più soci, più soldi, più impegno, più coesione.

    Vedo una novità non raccontata e non trovo bello che avvenga in silenzio: COMUNITA’ chiude il vecchio sito e ne apre uno nuovo.
    Il vecchio sito è la prova evidente di quanta collaborazione è stata dedicata nei primi tre anni: un paio di cento contributi per lo più con una sola firma, bastano poche dita per contare quelli con firma diversa.
    Se l’impegno è di uno solo … ho fatto un passo indietro affinchè emergessero nuove energie, spero che questo avvenga, sarò felice se il nuovo sito sarà più facile, economico e seguito di prima (per ora manca il sito vecchio e quello nuovo è un cantiere); spero in più ore di lavoro dedicate da un maggior numero di persone, ed ovviamente spero nel successo della campagna soci.

  2. Caro Duccio, cerco di risponderti per punti in base ai ragionamenti che mi hanno portato ad approvare le proposte di modifica da sottoporre al voto sovrano assembleare.
    Pian d’Alma (lo hai scritto Tu ed è la realtà) è un tutt’uno con Punta Ala, non solo dal punto di vista elettorale. Era necessaria questa modifica perchè avevamo la necessità di accogliere le iscrizioni di attività importanti e di residenti che hanno attività integrate ed operative anche su Punta Ala; soggetti che hanno contribuito e proseguiranno a contribuire/supportare alcune iniziative di CdPA.
    Libero di manifestare la Tua contrarietà all’allargamento ai familiari ed ai comproprietari, ma in questo modo escludi il desiderio di alcuni familiari o comproprietari di partecipare proattivamente insieme; sono pochi ma ci sono e perchè escluderli ?.
    La proposta dei millesimi, a mio modesto parere, riporta la mente alle assemblee condominiali e annesse interminabili liti e discussioni; Punta Ala per la maggior parte di noi è luogo di riposo e villeggiatura. Io personalmente non sarei attirato da una libera associazione se venisse gestita con metodologie condominiali.
    Onestamente mi pare che Tu stia esagerando l’importanza di CdPA. A chi mai potrebbe interessare economicamente fare una scalata ostile, lanciare un attacco con lo scopo di impadronirsi di un’Assemblea. Mi vien da esclamare: ma per farne “decchè” ??????
    Non vedo tutta questa importanza che tu enfatizzi dal punto di vista societario/economico, governance/controllo. Annualmente i soci se non rinnovano hanno la libertà di andarsene. Non riesco proprio ad immaginare cosa se ne farebbe il Marina di CdPA e cosa potrebbe fare manovrando una semplice Associazione. Il Marina da solo fa quello che vuole senza bisogno di noi e con una forza economica e di influenza senza pari a Punta Ala.
    La raccolta fondi o crowdfunding non “ci azzecca” con l’aumento della quota. Le due cose sono separate e nulla impedisce di impostare una raccolta fondi nel momento che si trova condivisione ampia su un determinato progetto ben fatto e costruito su un valido business plan.
    Pienamente condivisibile e scontata l’affermazione: servono più soci, più soldi, più impegno, più coesione.
    Sulla questione delle promesse e delle risposte non date dal Sindaco, si continuerà ad insistere ben consapevoli che il risultato non cambierà.
    Probabilmente le poche energie che abbiamo sarà meglio concentrarle anche su altri obiettivi più alla portata.
    Occorre denunciare continuamente le carenze nei servizi e nelle manutenzioni in primis. I pochi lavori che si fanno, come cittadini dobbiamo attivare i sensori sul territorio che vigilino sulla corretta esecuzione.
    La questione del sito e della piattaforma, sai bene che ero uno dei pochi che la utilizzava, ma sai altrettanto bene che molti non la trovavano per niente friendly.
    Abbiamo trovato convergenza nella decisione di rivolgerci ad un supporto locale che ci potesse essere vicino anche fisicamente ed utilizzare una piattaforma semplice e diffusa che ci consenta di fare le cose basilari che per ora ci servono senza fare troppi sogni.
    L’art. 2 mantiene il focus sul partenariato, ma prende anche consapevolezza che non può essere l’unico scopo, come non lo era di fatto anche prima.
    Resta impellente la necessità di trovare più braccia, più gambe e più teste che sudino sul progetto.

  3. buona sera, ci sono anche io, per adesso vi leggo, Giovanna

  4. Caro Victor, concordiamo su Pian d’Alma e sulla necessità di più impegno, sugli altri punti dissentiamo, ti invito a riflettere sulla sostanza, qui replico su un paio.
    1 – Hai scritto: La proposta dei millesimi, a mio modesto parere, riporta la mente alle assemblee condominiali e annesse interminabili liti e discussioni; Punta Ala per la maggior parte di noi è luogo di riposo e villeggiatura. Io personalmente non sarei attirato da una libera associazione se venisse gestita con metodologie condominiali.
    Rispondo: La mia proposta punta proprio a prevenire “liti e discussioni”. Pensa al tuo codominio: saresti favorevole ad introdurre il voto ad ogni familiare? La mia proposta mantiene identico peso per ogni immobile, con possibilità di distribuirne una parte ai familiari.
    2 – Hai scritto: La raccolta fondi o crowdfunding non “ci azzecca” con l’aumento della quota. Le due cose sono separate …
    Rispondo: Tirar su soldi accomuna aumento della quota e raccolta fondi: hanno lo stesso scopo.

    Sul resto scriverò dopo l’assemblea.
    Grazie del tuo e vostro impegno, buona assemblea a tutti.

  5. Caro Duccio, abbiamo espresso due pareri, due punti di vista entrambi legittimi. Vorrei che il dibattito si allargasse agli altri soci per evitare che resti un ping pong fra i soliti noti e troppo in solitudine. Confermo la mia visione di libertà. Proprio perché ho personalmente il desiderio di allargare la platea dei partecipanti attivi sogno e desidero una associazione il più aperta possibile, pur all’interno di un perimetro che ci unisce e che deve focalizzare gli obiettivi. Ma lungi dalle beghe tipiche di una struttura societaria. Abbiamo la fortuna di avere libertà di scelta una volta all’anno rinnovando o meno l’iscrizione, contribuendo alla raccolta fondi per determinati scopi condivisi, o evitando di contribuire per quelli non condivisi.

  6. Sono d’accordo, nessuno dovrebbe diventare “padrone” in un’assemblea.

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