Tutti gli articoli di wp_1861686

Incontro con il Presidente della Provincia di Grosseto

Oggi a Grosseto si e’ svolto un incontro tra il nostro Presidente, alcuni consiglieri dell’associazione, il presidente delMarina e dello Yacht Club con alcuni rappresentanti delle categorie imprenditoriali di Punta Ala e il Presidente della Provincia Vivarelli Colonna. Il tema, come sapete, era il deposito delle firme raccolte quest’estate per richiedere l’ampliamento della SP 61 che collega Piano D’Alma a Punta Ala.Ricordiamo che l’iniziativa ha riscosso un grande successo, infatti il numero di “Puntalini” che hanno sottoscritto la petizione e’ andato oltre le attese.L’incontro si e’ svolto in un clima costruttivo e ci siamo dati appuntamento a breve per valutare, anche con il concorso del Comune di Castiglione, le modalità più opportune per la presentazione di un progetto che possa ottenere o dallo Stato Centrale, attraverso anche i fondi del “recovery fund”, o dalla Regione Toscana la finanziabilita’. Siamo fiduciosi, e ricordiamo agli iscritti che l’apertura di un dialogo costruttivo con le istituzioni e’ stato possibile grazie al fatto che la nostra associazione si e’ fatta catalizzatrice di un’istanza sentita da tutti ma che se non fosse stata portata avanti dalla nostra associazione, ed in particolare dal suo Presidente, sarebbe rimasta chissà per quanto altro tempo, tema di discussione dei “puntalini”, nelle sere d’estate.

SP 61: Aggiornamento in merito alla viabilità di accesso alla frazione di Punta Ala

(di Victor Poppi)

Come Associazione Comunità di Punta Ala abbiamo avuto frequenti scambi con l’amministrazione comunale sulla necessità di mettere mano alla pericolosissima strada di accesso alla nostra frazione: la SP 61, strada di competenza provinciale.

Il Sindaco in persona, Gian Carlo Farnetani, ci ha costantemente informato sulle richieste inoltrate dalla sua amministrazione alla Provincia, non solo sulla necessità di una manutenzione ordinaria, ma soprattutto sulla necessità di provvedere ad interventi straordinari per allargarne la sezione e metterla in sicurezza.

Per fare ciò occorre redigere e farsi autorizzare un progetto, indispensabile per chiedere i finanziamenti necessari alla successiva fase di messa a bando e realizzazione.

Dalla documentazione fornitaci dal Sindaco, la Provincia dimostra scarsa attenzione per Punta Ala e del contributo che la nostra frazione dà al turismo sulla costa maremmana.

Siamo stati autorizzati a rendere di pubblico dominio lo scambio epistolare protocollato che pubblichiamo di seguito.

Non occorrono ulteriori commenti, basta leggere.

In attesa dei lunghissimi tempi della burocrazia, ci permettiamo di suggerire alcuni provvedimenti:

  • Limiti di velocità differenziati fra periodo stagionale e fuori stagione ?
  • Oltre alla videosorveglianza all’incrocio di accesso ed all’inizio della competenza della frazione (al curvone della Vela), potrebbe essere utile aumentare le telecamere con verifica anche della velocità ?
  • Oltre al dissuasore all’altezza del bagno Quadrifoglio (coincide con inizio competenza comunale), chiedere di metterne altri nel tratto precedente (competenza provinciale) ed anche nel tratto interno alla frazione che conduce al Porto ?
  • Altre proposte ?

 Ora campo alla documentazione: 

Seguono le 3 foto della corrispondenza protocollata fra Comune di Castiglione della Pescaia e Provincia di Grosseto.

  • RICHIESTA DEL COMUNE DI CDP ALLA PROVINCIA DI GROSSETO PER SISTEMAZIONE SP 61:
  • RISPOSTA NEGATIVA DELLA PROVINCIA DI GROSSETO AL COMUNE DI CDP 27/02/2020:
  • REPLICA DEL COMUNE DI CDP ALLA RISPOSTA NEGATIVA DELLA PROVINCIA DI GROSSETO:

Raccontiamo Punta Ala: un invito aperto…

La fortuna ci ha dato una mano per portare a Punta Ala Guido Tonelli, ieri sera ad ascoltarlo c’erano una trentina di amici fra i quali vari soci.
Il professor Tonelli è uno scienziato importante, ma non solo: uomo di cultura, umanamente aperto, curioso, disponibile, quello che si dice una bella persona. Ha concluso l’incontro dicendo perchè ha scritto Genesi, il libro che ha raccontato in viva voce sotto Giove e la Luna, davanti a decine di occhi che non lo hanno perduto per un istante: ha scritto Genesi per questo, per raccontare la nostra storia, dell’universo nel quale ci troviamo, di noi animali umani. Lo ha scritto per rispondere alla domande della nipotina di 4 anni: nonno, cosa sono quelle luci nel cielo? (avevo raccomandato di portare i nipotini, brava Margherita che è venuta col pancione quasi all’ottavo mese …).
E’ il racconto di un non credente privo di tracotanza e che crede nell’importanza di cercare le nostre radici, che senza imbarazzo ed in piana semplicità ricorda di essersi trovato spiazzato dal gesuita che a Modica, parlando dopo di lui, disse: il professore ha raccontato la storia dell’universo, ma la Genesi biblica racconta il futuro, non il passato.
La Genesi biblica come racconto degli ebrei che documentano ciò che sono, la propria identità, la propria cultura.
Sempre ieri, poche ore prima di incontrare Guido Tonelli, Ippolita Zetti ci aveva autorizzato a pubblicare il libro della mamma Enrichetta, ha completato l’assenso del fratello Matteo e pubblico subito, qui in allegato.
Enrichetta Coghi Zetti è testimone diretta della nascita del progetto Punta Ala, come oggi la vediamo e viviamo, il libro di Enrichetta è il racconto che dobbiamo conoscere. Per continuare a scrivere la storia di Punta Ala col medesimo spirito dei progettisti: venendo qua, ognuno di noi ha sentito proprio questo progetto, molti sono arrivati qui in fasce, molti riportano i figli, i nipoti. Per custodire il creato, ed è stato un colpo di fortuna, davvero un caso fortunato, avere il piacere e l’onore di avviare questa narrazione con Guido Tonelli, come è stato un caso fortunato che la mail di Ippolita sia arrivata lo stesso giorno dell’incontro col professore: qui comincia il nostro compito, ricordare il senso, custodirlo, continuarlo. Senza montarci la testa perchè siamo solo custodi.

(Alessandro Marzocchi)

Memorie di Punta Ala

testo di Fabrizio Felici, fabrizio.felici@gmail.com
Durante la scorsa estate è giunta notizia che il Comune di Castiglione ha acquisito l’importante archivio Gori (fotografi storici del territorio castiglionese) per interessamento diretto del sindaco Farnetani: la collezione è divenuta dunque accessibile alla cittadinanza ed in particolare a ricercatori.
Durante l’autunno scorso alcune pagine Facebook puntalesi hanno postato immagini di paesaggi ed edifici degli inizi di Punta Ala.
Le tristi notizie della morte di Enrichetta Coghi Zetti (autrice dell’unico libro che conosco sulla storia di Punta Ala) e dell’architetto Franco Piemontese ci fa inoltre toccare con mano una realtà ineluttabile: la memoria storica delle origini della Punta Ala che conosciamo ed amiamo sta lentamente ma inesorabilmente svanendo.
Infine, nell’agosto scorso, durante la bella presentazione sui Castelli di Maremma, organizzata da Comunità, sono entrato in contatto con il signor Vladimiro Capecchi, depositario di una collezione di cartoline di Castiglione e dintorni degli anni ’50-’70, che ne ha generosamente condiviso una selezione con Comunità.
Attraverso Comunità, vorrei perciò lanciare un’iniziativa per la ricerca, l’elaborazione e l’utilizzo di documenti sulla storia di Punta Ala, in particolare immagini e testimonianze.
Mi sembra che la condivisione di ricordi comuni possa oltretutto contribuire a rinsaldare un sentimento di appartenenza ad una comunità per sua natura così dispersa per tanta parte dell’anno come Punta Ala. E possa far piacere ai tanti puntalini che hanno espresso nel questionario del 2017 di Comunità affetto imperituro per essa.
Quali obiettivi realistici possiamo proporci e quale organizzazione?

1) Una Mostra “Memorie di Punta Ala”.
Con il materiale raccolto entro maggio-giugno 2019 potremmo organizzare una mostra a Punta Ala nei mesi di luglio ed agosto, in locali da definire al Gualdo (e, nel caso di abbondanza di materiale, anche al Porto).
Come minimo, la mostra potrebbe articolarsi su una serie di pannelli di largo formato che presentino il territorio a partire dai primi documenti disponibili su Punta Troia, per continuare con quelli sulla Punta Ala voluta da Balbo e sullo sviluppo di Punta Ala negli anni ’60, fino alla chiusura della società Punta Ala del finanziere Pesenti negli anni ’90.
Qualora ci fossero residenti o frequentatori storici disposti a condividere documenti cartacei, storie e/o filmati di quell’epoca, la mostra potrebbe includere anche alcuni di questi documenti e soprattutto interviste e filmati.
La mostra potrebbe anche divenire permanente, se coronata da un buon successo di pubblico, e potrebbe costituire una delle attrazioni di una visita guidata a Punta Ala proposta sul web, tra altre, dallo IAT (Informazioni e Assistenza Turistica) di Castiglione.
Le caratteristiche urbanistiche ed architettoniche di Punta Ala, ancora largamente immutate dalle origini, ne fanno dopotutto un unicum eccezionale in Italia.
Parte del materiale raccolto potrebbe altresì essere disseminato negli uffici, alberghi ed esercizi commerciali di Punta Ala che lo ritenessero interessante ed utile per le loro attività.

2) Pubblicazioni.
Ma il responso dei frequentatori di Punta Ala, ed in particolare dei residenti, potrebbe essere così importante, soprattutto in termini di documenti non fotografici, da permettere di realizzare pubblicazioni di vario formato e soggetto.
Un primo libro fotografico potrebbe essere realizzato sulla base del materiale della mostra. Altri libri potrebbero seguire (ad es. sul periodo prebellico, sullo sviluppo postbellico e su eventi/presenze importanti del passato) che vadano oltre il fondamentale libro di Enrichetta Coghi Zetti e gli opuscoli già disponibili sulla nascita di alcune ville notevoli di Punta Ala.

3) Una mostra fotografica della Punta Ala odierna?
La presenza evidente ed attiva in Facebook di alcuni puntalini appassionati di fotografia e di Punta Ala potrebbe suggerire la possibilità di una seconda mostra fotografica (o una mostra nella mostra principale), con elementi di comparazione tra la Punta Ala di allora e di oggi o semplicemente per mostrarne le bellezze odierne.

4) Come organizzarci?
Per raggiungere entro la prossima estate almeno l’obiettivo minimo della mostra è necessario definire un’organizzazione per realizzare le attività necessarie.
L’organizzazione dipende dal volume dei documenti e dall’interesse e dalla disponibilità (oggi indefiniti) di un certo numero di persone che possiamo comunque suddividere genericamente in due gruppi:
a) contributori di documenti e testimonianze
b) trasformatori di questi dati in realtà condivisibili dal pubblico.
Alcuni appassionati potranno ovviamente coprire ambedue i ruoli.
Se la risposta dei puntalini fosse entusiastica potrebbe essere necessario definire un Comitato aperto a tutti gl’interessati per decidere l’allocazione delle attività, definire standard comuni, allargare la base dei possibili contributori e tenere al corrente il maggior numero possibile di persone sui progressi delle attività in corso.

5) Il prossimo passo.
La prima cosa da fare è avere un’idea della quantità di materiale disponibile e dell’interesse per questo progetto da parte di frequentatori di Punta Ala e soprattutto di residenti. Una serie di annunci verrà perciò postata sui vari siti delle associazioni puntalesi per sondare questi presupposti.
Gli scambi di materiale potrebbe avvenire in un secondo tempo, secondo standard da definire e fuori del sistema Facebook. Oppure nel periodo pasquale, durante il quale conterei di essere a Punta Ala per alcuni giorni.

Commenti e proposte sono benvenuti, in primis come commenti a questo post o ai post sulle pagine facebook delle associazioni. Per ulteriori dettagli c’è il blog – partecipare apertamente è utile per rilanciare Punta Ala -, potete anche scrivere a fabrizio.felici@gmail.com