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Durante l’epidemia … “immagina”: il comune di domani.

sabato 18 aprile 2020, H 7:20

L’associazione COMUNITA’ di PUNTA ALA vi invita a partecipare ad un laboratorio in teleconferenza, previa iscrizione (con mail indirizzata a comunitadipuntaala@gmail.com; se vi saranno limiti tecnici la precedenza sarà data in base all’orario di arrivo delle mail, intanto si sono iscritti 12 “amici di Punta Ala” soci e non soci, grazie alla mailing list con la quale è stato anticipato l’invito) ognuno potrà partecipare da dove sarà, senza nessuno spostamento: mercoledì pv 22 aprile dalle 11:00 alle 12:15.
Chi scrive ha avuto la fortuna di prender parte al primo stimolante esperimento: come usare vari attrezzi digitali disponibili per la cittadinanza di domani, novità in parte anticipata quale conseguenza di Covid 19.
Il laboratorio è proposto da Pares, cooperativa di formatori per l’innovazione, in collaborazione con Fondazione Rete Civica di Milano e Università degli Studi di Milano.
Qualche altra informazione
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Titolo: Decidim: una piattaforma per decidere online
Attività: Secondo laboratorio web (web-lab) per sperimentare la partecipazione online in per questi giorni di emergenza.
Data, ora: Mercoledì 22 aprile 2020, 11:00 – 12:15
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Cosa è stato fatto prima?
(ed i partecipanti troveranno pronto mercoledi 22).
E’ stato creato un comune fittizio – appunto il “Comune di Immagina” – ed un passo dopo l’altro vengono sperimentate alcune delle tante funzioni; con parole mie lo definirei un esempio concreto per aiutare ad amalgamare creatività ed immaginazione con democrazia e tecnologia.
Cosa è la piattaforma Decidim?
E’ una piattaforma libera, con codice aperto (free and open source platform) per la partecipazione democratica in città ed organizzazioni.
Libera (free): … programmi liberi per cittadini liberi (il concetto non è mio, ricordate Cavour?).
Con codice aperto (open source): il programma è interamente a disposizione, per qualunque controllo e/o per utilizzarlo (liberamente, senza pagare).
Decidim (in catalano vuol dire decidiamo) nasce a Barcellona; FRMC (Fondazione Rete Civica di Milano) lo ha utilizzato per il nostro “Comune di Immagina”, inoltre collabora col Comune di Zola Predosa (stavolta comune reale, vero) per supportare processi di partecipazione.
Decidim è utilizzato anche da MID, Ministero per l’innovazione tecnologica e la partecipazione, per ParteciPa,  la piattaforma del Governo italiano dedicata ai processi di consultazione e partecipazione pubblica.
All’estero Decidim è usato da Barcellona, Helsinki e da altre realtà.
In concreto?
Si utilizzano nuove tecnologie per promuovere la partecipazione dei cittadini e migliorare la qualità delle decisioni pubbliche.
E qui ricordo il codice aperto, open source, a disposizione di tutti, privati ma anche amministrazioni pubbliche.
Questo è il senso – dimostrativo e di sperimentazione concreta – del Comune di Immagina: potremmo essere noi – cittadini di un qualunque Comune, di una qualunque Regione – coinvolti per progettare e costruire insieme ai nostri amministratori comunità migliori.
Ma non dimentichiamo Covid, molti dicono che non torneremo alla vita di prima: ad esempio, più telelavoro e meno spostamenti casa lavoro – lavoro casa … sta già accadendo.
La scuola di domani … sta già accadendo.
Accetteremo ancora le tante carte, i tanti passaggi, i tempi infiniti fra inizio e fine di una pratica?
Gli organizzatori di questo laboratorio sperimentale sono felici di accogliere la partecipazione degli amici castiglionesi e puntalini: pensiamo a Punta Ala, alla sua marginalità territoriale e politica rispetto al capoluogo, ai suoi frequentatori appassionati ma anche geograficamente lontani per gran parte dell’anno, ai suoi abitanti stabili, ai suoi contributi versati al bilancio del Comune.
Pensiamo ad un nuovo modo per godere gli spazi aperti della Maremma ampliando modi e tempi dell’ospitalità turistica, distribuendo meglio gli ospiti nell’arco dell’anno.
Immaginiamo … Covid ci porta in una realtà che solo poco fa neppure avremmo pensato, vogliamo recuperare la nostra libertà di movimento ma senza perdere alcune novità alle quali ci stiamo abituando.
Domani, dopo Covid? Speriamo davvero presto!
La nostra famosa ciclabile tirrenica, sarà bene attrezzarla anche con connessione affidabile in ogni singolo metro? Con quale tecnologia per garantire il servizio con minimo inquinamento?
I prossimi incontri sul futuro del turismo, ben organizzati dal Comune nel vecchio modo tradizionale, saranno anche in videoconferenza per far partecipare gl’interessati lontani?
Una connessione con segnale buono ed anche rispettoso dell’ambiente potrebbe conciliare una vacanza in Maremma mantenendo gli abituali contatti di lavoro? … telelavoro … non è più immaginazione, costretti da Covid accade realmente in queste settimane.
Noi maremmani sapremo riprogettare un’ospitalità turistica centrata sul soggiorno ma, volendo, che dura tutto l’anno?
Turismo esperienzale: anticipare / rivedere persone e luoghi … reinventare ogni attività tradizionale accompagnata dalle nuove tecnologie: un piatto in cucina, un’escursione nella macchia, una manutenzione eseguita alla casa od alla barca … foto, filmati, video conversazioni … sta già accadendo!
Sicurezza: la buona connettività aiuta anche in questo e chi, giustamente, ha a cuore la privacy ricordi che la miglior garanzia sono le nostre teste, non strumenti inadeguati e/o utilizzati poco e male.
Ecco varie ragioni per seguire con interesse; ormai sono abituato ad essere troppo avanti, e con “troppo” riconosco un mio errore. Però questo è un invito e non un obbligo: per chi vorrà ricordo che il prossimo incontro sarà Mercoledì 22 aprile 2020 fra le 11 e le 12:15, web lab (laboratorio web) in videoconferenza per il quale basterà uno smartphone, od un computer, senza spostarsi dal proprio luogo abituale. Mail a comunitadipuntaala@gmail.com per iscrizione ed informazioni.
Dopo il laboratorio commenteremo insieme l’esperienza.
Dall’associazione COMUNITA’ di PUNTA ALA grazie per l’attenzione ed i migliori auguri per superare questo brutto momento.

Dialogo civico, opinioni di Marco Ciurcina.

Venerdi 20 settembre 2019 H 22,20

Bio:
Roma, 05 maggio 1965.
Avvocato in Torino, opera nel campo del diritto commerciale e contrattuale, diritto dell’Information Technology, diritto d’autore, brevetti e marchi, in particolare con focus su software libero, contenuti e dati aperti.
Docente in “Diritto ed etica della comunicazione” presso il Politecnico di Torino.
Attivamente impegnato per la promozione del software libero e dei diritti fondamentali nel digitale.

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1. – E’ ancora attuale l’affermazione di Guido Calogero sull’importanza del dialogo?
Certo: l’essenza del vivere in società è la comunicazione ed il dialogo.
Le nuove tecnologie confermano ciò: la quantità di comunicazioni scambiate tra le persone, grazie alle nuove tecnologie, è aumentata esponenzialmente negli ultimi anni.
Però le nuove tecnologie pongono problemi di adattamento.
Per esempio, la comunicazione mediata dalle tecnologie è più povera (manca il contatto fisico, gli odori, a volte mancano i toni di voce, le posture, i gesti). Fatichiamo ad adattarci alle nuove metodologie di comunicazione (sono arrivate troppo velocemente) ed è comune l’errore di interpretare i messaggi scambiati con le nuove tecnologie come se fossero stati trasmessi nel vecchio mondo.
Un altro esempio. La comunicazione tramite social network tende a rinforzare la polarizzazione delle idee: i social hanno interesse a far sentire a proprio agio le persone che usano i social (dai quali estraggono valore) e quindi tendono a favorire che comunichino persone con pensieri simili.
Risultato: ciascuno si rinforza nelle sue idee e la formazione delle idee profonde della società (i suoi valori, per esempio) procede in modo diverso dal passato (certamente in modo meno lineare).
Calogero scriveva nei primi anni ‘40, il contesto era la transizione da dittatura a democrazia, ci stiamo avviando ad una postdemocrazia a guida (dominazione?) tecnologica?
Non credo sia cambiato molto da questo punto di vista: anche negli anni ’40 la democrazia era dominata dalla tecnologia.
I nazionalismi e i regimi autoritari del secolo passato erano abilitati della propaganda dei mass media.
Non sono sicuro che la situazione attuale sia peggio della situazione disastrosa nella quale ci hanno fatto vivere le tecnologie di comunicazione nel secolo passato.
La speranza è che si possa fare tesoro degli errori del passato.
2. – Il dialogo presuppone affermare, parlando o scrivendo, ed anche ascoltare: quanto è disposta all’ascolto la società di oggi?
Non credo sia molto diverso dal passato: ci sono (come c’erano nel passato) tecniche efficaci per imporre idee evitando il dialogo.
Per questo credo sia importante (oggi come ieri) educare al dialogo, al senso critico, all’ascolto.
3. – In particolare, quanta attenzione riceve il dialogo nelle nuove manifestazioni digitali, nei social?
Be’, i social network come funzionano oggi sono un problema, che è il prodotto del libero fluire delle logiche di mercato: una politica seria dovrebbe correggere questo errore.
Per esempio:
– introducendo tasse che sfavoriscono le tecnologie di piattaforma che permettono di estrarre valore dai dati delle persone,
– favorendo lo sviluppo di tecnologie che permettono la comunicazione da persona a persona in modo diretto, senza intermediari.
Incidentalmente, internet nasceva così: come tecnologia di comunicazione da persona a persona, o peer-to-peer, come si dice in ambito tecnologico.
Si può favorire il risorgere di questo modello “originario” con scelte deliberate: lo stato non dovrebbe lasciare al mercato lo sviluppo delle tecnologie infrastrutturali dell’internet (rete fisica, motori di ricerca, ecc.).
4. – La scienza può dirci qualcosa sul dialogo?
Non posso rispondere, non sono uno scienziato.
5 . – Sono necessarie regole per il dialogo?
Secondo me, assolutamente si.
Il dialogo nasce sulla condivisione di regole, a volte giuridiche, a volte etiche (nel senso di regole di una comunità).