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Durante l’epidemia … contro i proprietari?

13:56:22 – mer 29 apr 2020
Rivolta contro i proprietari di seconde case
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… è accaduto in Cornovaglia, pacifica e meravigliosa penisola sulla costa ovest dell’Ingilterra, si legge su the Spectator, settimanale inglese di attualità. Di seguito una sintesi dell’articolo.

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Ai tempi del coronarovirus diventano ostilità le tensioni fra locali e turisti che spesso arrivano da Londra guidando Bmw, Rolls-Royce o Mercedes, gli abitanti ce l’hanno coi forestieri, sono più ostili e fanno di tutto per allontanarli, da cartelli minatori ad atteggiamenti odiosi al supermercato.
In questo momento – l’epidemia preoccupa tutti – viaggiare è ritenuto egoista e scortese; appare un cartello alla fermata dell’autobus: “se arrivate da fuori ci mettete a rischio – tornate quando l’epidemia sarà passata”.
Il turismo porta in Cornovaglia circa 2 miliardi/anno e localmente dà lavoro ad 1 persona su 5.
La Cornovaglia ha conosciuto la miseria ed è abituata a contare su sè stessa.
Ma i locali fanno del loro meglio, i negozi portano la spesa a casa delle persone vulnerabili, danno informazioni su dove approvvigionarsi.
Qualcuno dice “Per il futuro prevedibile nelle circostanze attuali la vacanza in Cornovaglia potrebbe avere un impatto catastrofico – non venite in Cornovaglia”.
Molte seconde case sono vuote; proprietari responsabili hanno chiesto di ritardare gli arrivi nonostante le conseguenze negative sugl’introiti.
C’è più gente del solito, notano i locali che forse si sentono minacciati per la loro salute.
In Cornovaglia ci sono posti che gli stessi locali considerano più duri, rozzi di altri, l’articolista – Tanya Gold – riferisce di un dialogo che le è stato riportato:
+ non conosci le regole sull’epidemia?
* qual’è il problema?
+ non dovresti essere qui.
* ma è casa mia.
+ … e potrebbe essere il tuo ospedale.
E’ un avvertimento corretto? domanda Tanya Gold prima di scrivere che si minaccia di non vendere cibo ai forestieri.
*§* *§* *§*
Un passato di miseria, l’abitudine a farsi bastare quel che c’è, il turismo che porta lavoro e soldi accomunano Maremma e Cornovaglia dell’articolo. Anche la geografia porta qualche somiglianza, tutt’è due terre d’occidente, qualche carattere brusco potrebbe essere un altro elemento comune.
L’abitudine a farsi bastare è qualità più profonda di quanto sembra; è la qualità alle cui radici si trova un’identità forte anche se scontrosa ed un istinto che sa convivere con la natura (invito a rileggere il Carducci di traversando la Maremma toscana, qui il testo, qui nella dizione di Arnoldo Foà).
Covid spinge a far saltare i nervi non soltanto in Cornovaglia, ai primi di aprile una famiglia di piemontesi, arrivata nella tarda serata nella seconda casa di Ospedaletti (Imperia), è stata allontanata dai vicini e sul caso han fatto accertamenti i carabinieri della stazione del posto.
Sui profili puntalesi di FB abbiamo letto rimproveri verso i turisti tornati a Punta Ala per l’isolamento Covid.
Passano un paio di settimane e gli stessi profili locali pubblicano video inviti … #puntaalaviaspetta!
Il Sindaco ricorda al Governo che il nostro è un paese turistico il turismo è la nostra industria primaria.
Tutti ricordiamo lamentele dei turisti: maremmani troppo rozzi (abbiamo tanti difetti ma la Maremma l’abbiamo conservata noi maremmani).
Tutti ricordiamo anche lamentele di segno opposto: forestieri radicali chic, spendono poco a Punta Ala.
Ai turisti possiamo rinunciare, rinunciando anche al loro contributo economico.
I proprietari di seconde case sono un piccolo zoccolo duro che garantisce qualche incasso, al Comune ed agli operatori.
Per evitare equivoci: confermo il mio bravi!!! agli autori di #puntaalaviaspetta.
Dico qui il mio bravo!!! al Sindaco.
Non si può ragionare d’imperio: paga le tasse (compra) e taci. E’ necessario – … almeno utile … – dialogare insieme, ascoltarsi l’un l’altro senza pretese, senza supponenze, nessuno è perfetto ed ognuno ha bisogno degli altri. Lo riscrivo fin quando non verrò a noia a me stesso: è necessario costruire il sistema Punta Ala, bravo a chi riesce a farlo da solo!
A noi tutti ricordo:
competenze adeguate, l’industria turismo le chiede a Comune, operatori ed anche a proprietari immobiliari.
l’ambiente è la materia prima dell’industria turistica maremmana: va conservato e custodito, bisogna lavorare anche per una migliore integrazione con l’agricoltura.
costruire il sistema e gestirlo con competenze adeguate: Punta Ala avrà poche speranze senza, il video è bel messaggio per cominciare, l’appello del Sindaco lo rafforza, tanti altri passi sono necessari ma non fatti e da fare.
*§*
Auguri di buona salute e pronta ripresa a tutti, locali ed ospiti … non c’è una Punta Ala di riserva.

G20S … durante l’epidemia (ma non è colpa di nessuno).

10:54:43 AM mercoledi 22 aprile 2020

Ricordate?
G20S (G20 Spiagge) a Castiglione, ultimi giorni dell’estate 2019, abbiamo dedicato vari post dal 7 al 15 settembre scorsi ed oggi arriva il rapporto finale.

Trovate il documento qui
Sindaco ed assessora fanno bene a seguire l’argomento, il calo degl’incassi da turismo è uno dei punti dolenti – forse “IL” punto dolente dei comuni balneari, si veda il filmato postato su FB.
E’ positiva la nuova attenzione che negli ultimi anni il Comune dedica al turismo, ma il dopo Covid fa ripartire tutti da zero: possiamo perdere posizioni come guadagnarle, per questo va intensificata – ma anche innovata – la collaborazione pubblico privato, fra capoluogo e Punta Ala, fra tutte le componenti di Punta Ala, nessuna esclusa.
Cominciando dall’uso costante dei videocollegamenti per tutti gl’incontri, e dalla loro gestione efficiente anche nel prima e dopo incontro.