Punta Ala, per una comunità adulta.

Amici di Punta Ala, sui gruppi FB – seguo i più frequentati: Cara Punta Ala, vorrei dirti una cosa … e Quelli di Punta Ala – leggiamo da tempo varie richieste, ne ricordo qualcuna: SP 61, illuminazione, rifiuti, guardia medica, carabinieri polizia municipale controlli e sicurezza in genere, ambiente e natura ecc ecc ecc
Condivido quasi tutte le richieste, le leggiamo da anni ma il Comune ha fatto poco più di niente, salvo i continui e lodevoli interventi del vicesindaco Elena Nappi.
Come fare?
Fare tutto? Fare subito? Sarebbe bello ma non è possibile.
Una prima risposta viene da sapere “quanto” è disponibile, Giannotti ha portato la risposta: Punta Ala versa al Comune 5,5 milioni su 12 complessivi di gettito imu, circa il 46%. Senza questa risposta avremmo continuato a discutere in modo confuso ma con fermezza ripeto la mia convinzione: non tutto può, non tutto deve restare a Punta Ala.
Sui gruppi FB – a volte su Cara Punta Ala, a volte su Quelli di Punta Ala – abbiamo ricevuto la dimostrazione del catenaccio del Comune PUR DI NON RISPONDERE in modo chiaro e semplice come ha fatto Giannotti.
La risposta apre il primo cancello, dopo avere avuto una prima risposta su quanto versa Punta Ala facciamo un altro passo per domandare: quanto destinare alla nostra frazione, Punta Ala? Cosa fare? Chi partecipa alla decisione? Come decidere?
“Quanto” destinare a Punta Ala (non tutto) lo decide il Comune, ma “cosa fare” è scelta nella quale PUNTA ALA DEVE ESSERE COINVOLTA, in modo aperto alla partecipazione da remoto. Punta Ala deve partecipare alla decisione su cosa fare subito e cosa dopo, su come farlo, e poi deve partecipare alla verifica su quanto fatto: siamo oppure non siamo soddisfatti.
Vorrei che Punta Ala diventasse comunità adulta, come ogni adulto con autonomia e responsabilità.
Vedo alcune altre questioni e provo a semplificare. Il proprietario di immobile paga imu e tari e contribuisce alle entrate del Comune: lo lasciamo fuori da scelte e verifiche? Ci sono ragioni valide per coinvolgerlo nel “cosa fare” di quanto il Comune ha deciso di destinare a Punta Ala, non è pecora da tosare, il bravo pastore non si limita a tosare le pecore, cerca anche di trattarle bene.
Poi c’è da capire come dar voce ai non residenti che comunque hanno interesse a Punta Ala e contribuiscono alle entrate pubbliche
C’è anche da capire come farli partecipare da remoto.
Pur con dimensioni modeste, l’associazione COMUNITA’ di PUNTA ALA ha riproposto antiche richieste e FINALMENTE è arrivata la prima risposta. Un passo per volta, COMUNITA’ di PUNTA ALA sta anche sperimentando sul campo risposte per le altre questioni. Anche se non è necessario, è opportuno che partecipino più soci, qui le informazioni per farlo.
Facciamo un passo per volta, ma andiamo avanti per COSTRUIRE INSIEME IL SISTEMA PUNTA ALA.

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